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«»‹Il cardinale Marx incoraggia la presenza femminile nella Chiesa – Folle rinunciare al talento delle donne

2017-07-05 L’Osservatore Romano

Nel 2013 la Conferenza episcopale tedesca si è impegnata ad aumentare il numero di donne nei posti di direzione nella Chiesa. Un risultato concreto è stato presentato il 22 giugno scorso a Monaco, alla sessione di chiusura della prima edizione del programma di mentoring che ha consentito a venti di esse di accedere a mansioni di responsabilità in vari organismi. Secondo uno studio condotto dal Comitato centrale dei cattolici tedeschi, le donne occuperebbero solo il 30 per cento dei posti direttivi in seno alle centoventicinque fra associazioni e istituzioni ecclesiali del paese. «È essenziale incoraggiare le donne che lavorano già con noi e quelle che lo desiderano, e che esse sappiano che potranno avanzare nella loro carriera», ha detto il cardinale arcivescovo di München und Freising, Reinhard Marx, presidente della Conferenza episcopale, intervenuto all’incontro. Il porporato è ottimista: «Vent’anni fa non c’era alcuna donna alla guida delle direzioni regionali per la pastorale, oggi ce ne sono undici».
Christel Plenter, 50 anni, madre di famiglia, è da poco alla testa di un gruppo di tredici persone nell’ambito della direzione per la pastorale della diocesi di Münster. Per un anno è stata seguita e sostenuta da una tutrice e ha frequentato corsi di comunicazione e sedute di coaching, organizzati dalla Chiesa. Nella stessa diocesi, Reinhild Ahlers, 58 anni, dirige il dipartimento giuridico del vicariato generale. Ha seguito per un anno Iris Sielker, 31 anni, impegnata da tempo nel servizio amministrativo, sempre a Münster. Entrambe, pur soddisfatte dei passi in avanti compiuti in questo campo («cambiare la mentalità è un processo lungo»), osservano che sono ancora poche le donne che osano ambire a mansioni direttive: «In Germania la maggioranza delle donne che hanno figli restano a casa o lavorano part time. I posti di responsabilità toccano allora agli uomini. Ciò è vero nella Chiesa come in altri settori». In dichiarazioni raccolte da Delphine Nerbollier per il quotidiano francese «La Croix» — che ha dato ampio risalto all’avvenimento — Marx sottolinea che «in seno alla Chiesa le funzioni sacerdotali sono occupate da uomini ma ciò non significa che il potere appartenga solo agli uomini. In ogni luogo dove i laici possono avere delle responsabilità, donne e uomini devono poterlo fare a seconda delle proprie qualifiche. Noi vogliamo in modo particolare incoraggiare le donne poiché esse sono state svantaggiate nel corso della storia, di fatto dalla tradizione. Bisogna agire affinché esse vadano avanti. Più in generale, incoraggiare le donne è importante perché i loro talenti e le loro capacità non sono sempre riconosciuti dalla società nel giusto valore».
2017-07-05 L’Osservatore Romano Nel 2013 la Conferenza episcopale tedesca si è impegnata ad aumentare il numero di donne nei posti di direzione nella Chiesa. Un risultato concreto è stato presentato il 22 giugno scorso a Monaco, alla sessione di chiusura della prima edizione del programma di mentoring che ha consentito a venti di esse di accedere a mansioni di responsabilità in vari organismi. Secondo uno studio condotto dal Comitato centrale dei cattolici tedeschi, le donne occuperebbero solo il 30 per cento dei posti direttivi in seno alle centoventicinque fra associazioni e istituzioni ecclesiali del paese. «È essenziale incoraggiare le donne che lavorano già con noi e quelle che lo desiderano, e che esse sappiano che potranno avanzare nella loro carriera», ha detto il cardinale arcivescovo di München und Freising, Reinhard Marx, presidente della Conferenza episcopale, intervenuto all’incontro. Il porporato è ottimista: «Vent’anni fa non c’era alcuna donna alla guida delle direzioni regionali per la pastorale, oggi ce ne sono undici». Christel Plenter, 50 anni, madre di famiglia, è da poco alla testa di un gruppo di tredici persone nell’ambito della direzione per la pastorale della diocesi di Münster. Per un anno è stata seguita e sostenuta da una tutrice e ha frequentato corsi di comunicazione e sedute di coaching, organizzati dalla Chiesa. Nella stessa diocesi, Reinhild Ahlers, 58 anni, dirige il dipartimento giuridico del vicariato generale. Ha seguito per un anno Iris Sielker, 31 anni, impegnata da tempo nel servizio amministrativo, sempre a Münster. Entrambe, pur soddisfatte dei passi in avanti compiuti in questo campo («cambiare la mentalità è un processo lungo»), osservano che sono ancora poche le donne che osano ambire a mansioni direttive: «In Germania la maggioranza delle donne che hanno figli restano a casa o lavorano part time. I posti di responsabilità toccano allora agli uomini. Ciò è vero nella Chiesa come in altri settori». In dichiarazioni raccolte da Delphine Nerbollier per il quotidiano francese «La Croix» — che ha dato ampio risalto all’avvenimento — Marx sottolinea che «in seno alla Chiesa le funzioni sacerdotali sono occupate da uomini ma ciò non significa che il potere appartenga solo agli uomini. In ogni luogo dove i laici possono avere delle responsabilità, donne e uomini devono poterlo fare a seconda delle proprie qualifiche. Noi vogliamo in modo particolare incoraggiare le donne poiché esse sono state svantaggiate nel corso della storia, di fatto dalla tradizione. Bisogna agire affinché esse vadano avanti. Più in generale, incoraggiare le donne è importante perché i loro talenti e le loro capacità non sono sempre riconosciuti dalla società nel giusto valore».

6 Luglio 2017 | 10:05
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chiesa (578), donne (113)
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