L’Europa e le chiese. Fede e politica. Le religioni e l’innovazione


Elezioni europee e chiese cristiane – Dalle recenti elezioni per l’Europarlamento esce un’Unione europea più frammentata e polarizzata. Attente osservatrici di questa tornata elettorale sono state anche le chiese, sia in Europa che in Svizzera. Commentano i risultati Maria Chiara Biagioni, giornalista dell’Agenzia stampa SIR dei vescovi italiani; il pastore Gottfried Locher, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Svizzera (FCES), nonché presidente della Comunione di chiese protestanti in Europa (CCPE); e Stefan Lunte, segretario generale del Dipartimento «Giustizia e pace» della Commissione degli episcopati dell’Unione europea (COMECE).

Fede e politica – Le recenti elezioni europee hanno messo in luce l’utilizzo a fini elettorali, di diversi simboli religiosi. Con il giurista ticinese Alessandro Simoneschi, presidente dell’Osservatore Democratico, partiremo da lì per allargare i discorso al rapporto che intercorre tra fede e politica.

Le religioni e l’innovazione – Anche le religioni, come l’intera società, sono sollecitate al cambiamento dall’innovazione tecnologica: nella tensione fra tradizione e rinnovamento, le comunità religiose hanno spesso avuto la capacità di assorbire le novità e creare nuovi linguaggi. Un’intervista con Paolo Costa, ricercatore del Centro per le scienze religiose della Fondazione Kessler di Trento.

5 Giugno 2019 | 11:10
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