Laura Quadri

Il volto giovane della Chiesa

Di Laura Quadri

La Chiesa vive e ha un cuore giovane. Lo dimostra chiaramente un evento che ha appena coinvolto giovani teologi da tutta la Svizzera: il finesettimana di studio organizzato dall’associazione Think Tank Theology. Ho conosciuto l’associazione qualche anno fa, durante i miei studi di teologia. Da allora i week-end di studio che organizza sono un appuntamento fisso. Ad ogni incontro viene stabilito un nuovo tema afferente al campo della teologia che viene poi discusso tra i partecipanti, tutti giovani studenti di teologia provenienti dalle varie facoltà sparse sul territorio svizzero. Durante l’ultimo week-end, tramite workshops, incontri e meditazioni, i partecipanti si sono interrogati sui seguenti punti fondamentali: deve contare solo il contenuto spirituale nel cristianesimo o esso può essere toccato, visto e sperimentato anche più fisicamente? Quali ruoli sono assegnati all’estetica e ai rituali entro la tradizione cristiana? A ragionare sul tema sono accorsi giovani teologi da tutta la Svizzera e non sono mancati stimolo intellettuale e divertimento. Ma conosciamo meglio l’associazione. Gli statuti dell’organizzazione Think Tank Theology dicono che l’idea fondante dell’associazione è quella di «promuovere l’interconnessione degli studenti di teologia delle università svizzere al di là delle barriere confessionali e linguistiche, e collegare le facoltà nonostante i diversi orientamenti teologici». Nello specifico, essa nasce nel 2012 per iniziativa di quattro studenti d’oltralpe; diventa realtà nel 2013, quando un gruppo di 16 studenti di teologia di Basilea, Ginevra e Zurigo si riuniscono a Batenberg. Da allora, ogni semestre si tiene un week-end di studio, che ha luogo ogni volta in un ostello diverso della Svizzera. Il secondo finesettimana riunì 30 studenti di sette facoltà diverse. Da quella volta, tra 40 e 50 studenti provenienti da quasi tutte le facoltà di teologia svizzere e di tutte le confessioni partecipano regolarmente agli incontri. L’invito è aperto a tutti: l’occasione è molto congeniale per incontrare molti altri studenti che si sono sentiti chiamati allo studio della teologia e indagarne l’intima motivazione, scoprendo che Dio è ancora un tema custodito gelosamente nel cuore di molti di loro.

Ma ho un altro motivo per credere in una Chiesa giovane. Prossimamente, ragazzi di tutta Europa si riuniranno a Roma per un evento importante: il congresso annuale, dal 3 al 4 dicembre, della comunità Shalom, rivolto a tutti coloro che vogliano trascorrere un finesettimana di intensa preghiera e condivisione amichevole. L’incontro, intitolato significativamente «Duc in altum», vedrà alternarsi momenti di testimonianza, lode e formazione. Assieme agli amici della comunità residente a Bioggio, sarò tra i partecipanti. Perché perdersi un’occasione che sa così tanto di verità? Il mio cuore, come quello di tutti, è alla ricerca dell’autentico e, grazie a iniziative belle come queste, sa dove trovarlo. Non ci sono indicazioni stradali, cartelli o manifesti che indichino la strada: è il cuore che, battendo entusiasta, dice tutto. Bisogna solo avere il coraggio di riconoscere dentro di sé il bisogno fondamentale che ci muove e dargli un seguito; è il famoso coraggio del «primo passo», perché l’avventura – quella più bella, della fede – spesso non richiede altro che questo: iniziativa. E sono dei ricominciamenti continui. Par sempre di essere all’inizio nelle cose di fede, ma è una sensazione che bisogna riconoscere come benefica: la forza di questi eventi è proprio la freschezza che promanano, un senso di novità che avvince e convince. Un motore propulsore porta avanti ciascun fedele, e con esso la Chiesa intera. La propulsione viene da questi attimi condivisi, che ci fanno nuovi, più giovani, più innamorati della verità. E, si sa, chi è innamorato della verità, ha tutto. Allora, partenza per Roma!

23 Novembre 2016 | 10:20
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