Ernesto Borghi

Per confrontarsi con Maria di Nazareth: letture evangeliche, illustrazionia artistiche

Chi è stata ed è Maria, madre di Gesù di Nazareth? Questa domanda è intrigante e molto impegnativa dal punto di vista storico-religioso in generale. Infatti colei che i testi liturgici e non solo denominano «la Vergine Maria» ha una grandissima rilevanza in alcuni passi biblici precisi, nelle arti figurative e nella religione e devozione popolari, ambiti questi ultimi due dove talora si intrecciano venerazione cristianamente auspicabile e idolatria più o meno vicina a forme di paganesimo. Di questi temi parlava sostanzialmente papa Paolo VI, nella sua esortazione apostolica «Marialis cultus» nel 1974, dove tra l›altro scriveva (ripropongo questo testo eloquentissimo, già segnalato in un precedente intervento sempre su questo nostro blog):

«La nostra epoca, non diversamente dalle precedenti, è chiamata a verificare la propria cognizione della realtà con la parola di Dio e, per limitarci al nostro argomento, a confrontare le sue concezioni antropologiche e i problemi che ne derivano con la figura della Vergine Maria, quale è proposta dal Vangelo. La lettura delle divine Scritture, compiuta sotto l’influsso dello Spirito Santo e tenendo presenti le acquisizioni delle scienze umane e le varie situazioni del mondo contemporaneo, porterà a scoprire come Maria possa essere considerata modello di quelle realtà che costituiscono l’aspettativa degli uomini del nostro tempo… Il Concilio Vaticano II ha già autorevolmente denunziato sia l’esagerazione di contenuti o di forme che giunge a falsare la dottrina, sia la grettezza di mente che oscura la figura e la missione di Maria; nonché alcune deviazioni cultuali: la vana credulità, che al serio impegno sostituisce il facile affidamento a pratiche solo esteriori; lo sterile e fugace moto del sentimento, così alieno dallo stile del Vangelo, che esige opera perseverante e concreta. Noi ne rinnoviamo la deplorazione: non sono forme in armonia con la fede cattolica e, pertanto, non devono esistere nel culto cattolico. La vigile difesa da questi errori e deviazioni renderà il culto alla Vergine più vigoroso e genuino: solido nel suo fondamento, per cui in esso lo studio delle fonti rivelate e l’attenzione ai documenti del Magistero prevarranno sulla ricerca esagerata di novità o di fatti straordinari; obiettivo nell’inquadramento storico, per cui dovrà essere eliminato tutto ciò che è manifestamente leggendario o falso; adeguato al contenuto dottrinale, donde la necessità di evitare presentazioni unilaterali della figura di Maria, le quali, insistendo più del dovuto su un elemento, compromettono l’insieme dell’immagine evangelica; limpido nelle sue motivazioni, per cui con diligente cura sarà tenuto lontano dal santuario ogni meschino interesse. Infine, qualora ve ne fosse bisogno, vorremmo ribadire che lo scopo ultimo del culto alla Beata Vergine è di glorificare Dio e di impegnare i cristiani ad una vita del tutto conforme alla sua volontà. I figli della Chiesa, infatti, quando, unendo le loro voci alla voce della donna anonima del Vangelo, glorificano la Madre di Gesù, esclamando, rivolti a Gesù stesso: Beato il seno che ti ha formato, e le mammelle che tu hai succhiato! (Lc 11,27), saranno indotti a considerare la grave risposta del divin Maestro: Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica (Lc 11,28)»1.

Partire dalle fonti bibliche – ossia essenzialmente dai vangeli secondo Luca e secondo Giovanni e, in misura diversa, da taluni apocrifi – in modo non letteralistico e fare alcuni sondaggi nelle tradizioni figurative anzitutto occidentali può essere un duplice modo seriamente culturale e formativo per indirizzarsi verso due mete: evitare attenzioni a Maria spiritualmente abnormi e riconoscere più che mai la sua grande rilevanza come credente esemplare nel Dio di Gesù Cristo e come aiuto alla fede di altri.

Le occasioni di approfondimento culturale su questa figura importantissima delle origini cristiane e del cristianesimo in genere sono state e sono moltissime: se solo si visita il canale youtube «Associazione Biblica della Svizzera Italiana» cercando le parole «Maria» o «vangeli dell’infanzia», si trovano delle opportunità formative di rilievo.

Venerdì 18 maggio, alle ore 20.30, nella cornice del Centro «Sacra Famiglia» a Locarno (Via Serafino Balestra 48), cercheremo di proporre, il notissimo storico dell’arte Stefano Zuffi ed io, un percorso culturale nel quale si leggeranno alcuni testi evangelici fondamentali in proposito e si contemplerà una notevolissima serie di immagini tratte dalla ricchissima tradizione figurativa occidentale dal Medioevo al XIX secolo.

Questa iniziativa, organizzata dall’Associazione Biblica della Svizzera Italiana e dal Coordinamento della Formazione Biblica della Diocesi di Lugano in collaborazione con due istituzioni ecclesiastiche locali – il cattolico Vicariato Locarnese, Gambarogno e Valli e la Chiesa Evangelica Riformata di Locarno e dintorni – ha uno scopo basilare: contribuire ad un confronto con la figura di Maria di Nazareth che si collochi nella ricca tradizione interpretativa, letteraria e artistica che viene da lontano, in modo da indicare sinteticamente una strada di analisi ed interpretazione, che possa toccare la vita quotidiana e eviti derive devozionistiche o riduzionismi religiosi biblicamente insostenibili. Proprio per questo i destinatari sono estremamente eterogenei e la presenza di chiunque sia interessato a stare lontano da fondamentalismi di ogni genere è assai gradita…

1 Paolo VI, esortazione apostolica Marialis cultus (2.2.1974 – nn. 37.38.39).

16 Maggio 2018 | 12:44
Tempo di lettura: ca. 3 min.
absi (46), arte (74), bibbia (99), Maria (55)
Condividere questo articolo!