Italo Molinaro

Misericordia, il metodo del cuore

di Don Italo Molinaro

Ci sono cose che basta dirle e poi tutti si rendono conto che sono la scelta più giusta e normale. Ad esempio indire un anno santo sulla misericordia. Papa Francesco lo annunciato a sorpresa venerdì scorso, 13 marzo. Partirà l’8 dicembre. Un giubileo che in qualche modo irradierà il secondo sinodo sulla famiglia, in calendario in ottobre, e darà al dibattito sulla famiglia e sulla misericordia una dimensione veramente popolare, per tutti. Eppure c’è ancora chi questa misericordia proprio non la digerisce, chi storce il naso per troppo «buonismo» papale. Per mesi, quando nelle interviste chiedevo come vedessero questo grande tema di Papa Francesco, molti svicolavano, sminuivano, facevano i finti tonti o mi rimandavano a spiegazioni edulcorate. Come se la misericordia fosse semplicemente un «nuovo» accorato appello alla confessione. Non possiamo neanche solo dire genericamente che Gesù è la misericordia… Tutte cose giuste ma vanno specificate. La misericordia che sta a cuore a Papa Francesco è un metodo di vita, è uno stile di Chiesa e di società, è un modo di fare economia e di vivere le relazioni, è una genialità tutta ispirata a Gesù di Nazareth per come stare con gli altri, con se stessi, con il mondo, con Dio.

È la forza della mitezza, dell’amore, dell’ascolto, dell’accoglienza, del dialogo, del perdono. La misericordia è il ragno che ripara la tela invece che distruggerla e farne un’altra. Ecco: riparare! Mi sembra il verbo giusto per indicare l’attualità oggi della misericordia, come cura per tutti i nostri mali. Non c’è nulla che non si possa riparare: nulla che non si possa perdonare, curare, rasserenare, far crescere, sanare.

Con questo Papa Francesco, sulla scia di Cristo, si pone decisamente al livello del cuore, o meglio: di un cuore pensante. Un cardinale mi diceva che non lo convincono certe proposte per affrontare i problemi della famiglia. Ecco: siamo di nuovo al puro livello mentale: dell’essere o non essere convinti da un ragionamento sofisticato. Misericordia è invece fare come Gesù: partiva dal vissuto e dalla certezza di fede che «non dobbiamo condannare eternamente nessuno». E poi pensava e agiva. La vita è prima della legge, prima della teoria. Il sabato è per l’uomo, non l’uomo per il sabato.

Papa Francesco ha con sé il popolo. Meno la gerarchia e la curia romana, e certe scuole teologiche o certi circoli. Ha affidato a Fisichella l’organizzazione del giubileo (dai concerti alla preghiera: una bella conversione!). Il popolo stesso convertirà i suoi ministri!

17 Marzo 2015 | 15:00
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