Cristina Vonzun

Madre Teresa, donna di Misericordia e Santa Globale

di Cristina Vonzun

Una delle esperienze più interessanti che si possono fare è quella di trovarsi dall’altra parte del globo e pronunciare il nome di Madre Teresa. La reazione dell’interlocutore è immediata e sempre positiva. Possiamo considerare che anche per questa ragione la piccola suora albanese può veramente essere definita la prima vera Santa globale. Non ce ne voglia San Giovanni Paolo II, che sicuramente in ambito cattolico, tra i Santi recenti, può riscontrare un numero di consensi e apprezzamenti planetario, ma Madre Teresa è altro: è Santa per tutti, uomini e donne di culture diverse, di religioni e fedi differenti e anche per molti atei. Quello che la religiosa albanese ha rappresentato per il mondo e per la storia dello scorso secolo, è stato un inno all’amore concreto, fatto di azioni, gesti, di sofferenza abbracciata e condivisa. Madre Teresa non era una teorica dell’amore ma una donna che viveva nel suo difficile mondo la radicalizzazione più piena della misericordia nel servizio ai più poveri, addirittura ai morenti. La sua era una vita umile: senza vanti e senza premi. Prima che i riflettori del mondo illuminassero i bassifondi di Calcutta dove operava e le venisse conferito il premio Nobel per la pace, Madre Teresa era già Madre Teresa: le luci sono arrivate dopo e come spesso accade in queste occasioni, sono state attirate laggiù da una luce ancora più grande, la sua, una stella di amore misericordioso che era difficile celare o oscurare. L’opera immensa che ha avviato con le sue suore continua oggi nel mondo. I recenti fatti nello Yemen, proprio pochi giorni prima dell’annuncio della data della canonizzazione della piccola suora albanese, non fanno che sottolineare la ricchezza, la forza, la determinazione, la grandezza dell’apparentemente piccolo e umile carisma di questa donna e delle sue suorine. Un carisma dalle sembianze fragili, come talvolta appariva lei, piccola e quasi «pelle e ossa», umile ma animata dalla forza di un gigante: una forza che ha spinto non solo lei ma anche le sue coraggiose suore a vivere la sequela di un Cristo povero, abbracciato nella carne di chi soffre dentro condizioni di una povertà tale che nessuno di noi avrebbe il coraggio di replicare nella sua vita. Questa forza, non dimentichiamolo, ha permesso pochi giorni fa nello Yemen a 4 giovani religiose della sua congregazione di dare testimonianza fino al martirio. Una vocazione globale quella di questa donna e delle sue suore, una vocazione all’amore come misericordia incarnata, comprensibile a tutti: cristiani, uomini di religioni diverse, atei. Sì, Madre Teresa è Santa Globale, apostola di una misericordia capace di chinarsi, come faceva lei nei suoi luoghi di accoglienza, su morenti indù, musulmani, cristiani e di chissà quale altro credo o per dare loro da bere. E qui si dovrebbe rileggere cosa dice Gesù nel Vangelo a proposito del «dare da bere agli assetati»

15 Marzo 2016 | 13:25
Tempo di lettura: ca. 2 min.
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