La sfida educativa

di Don Rolando Leo

Incontrando i ragazzi mi rendo conto che c’è un desiderio di sapienza, di saper cogliere, di capire, di conoscere.

Talvolta però mi rendo anche conto di non attendere alle loro aspettative. Mi accorgo di non riuscire ad incontrarli in classe, al campo, ad un corso.

La nostra capacità comunicativa è eternamente da aggiornare … non si può mai abbassare la guardia! Si perde subito il treno, di fronte ad un potenziale! Da una parte ci si giustifica dicendo che è sprecato gettar le perle ai porci; dall’altra però ci si deve preoccupare di non esser riusciti a dar le perle, a dire, ridire i contenuti immutabili di una storia, di un avvenimento che cambia, ha cambiato e continua a cambiare la vita delle persone. Ciò che non ci appartiene, che non è originato da noi, va trasmesso senza indugio, senza adagiarsi nel nostro perbenismo fatalista.

L’emergenza, la sfida educativa, sta proprio nel saper ridire (»vetera norite dicta»), nell’aggiornamento di un linguaggio, di categorie, che toccano la vita!