Stella N'Djoku

Il melo di città: una forte storia d'amore

di Stella N’Djoku
«In un piccolo giardino, di una grande città, circondato da alti palazzi e grandi strade, si ergeva solitario un albero di mele. La sua chioma era alta e folta. Pensate che al tramonto la sua ombra si allungava così tanto da oscurare le vetrine dei negozi intorno…». Si apre così la bella fiaba di Francesco Muratori: una storia che nasce nel moderno ambiente di una città, ma che racconta i gesti di un quotidiano che sa quasi di altri tempi, come i bambini «della scuola del quartiere» che escono con la maestra a vedere «il miracolo della natura, ormai sparito dalla città» e a raccogliere le mele. Ma anche il melo re della città può sentire un po’ di solitudine, fino a pensare che «sarebbe stato meglio nascere in un frutteto, piuttosto che veder crescere intorno a lui alti palazzi. Avrebbe così avuto qualcuno con cui passare le stagioni». «Lassù in alto, su un lungo ramo, tutto incurvato per il peso, era rimasta una mela un po’ bucherellata»: proprio da questo momento, il racconto di Francesco, giornalista, marito e papà, si fa di una dolcezza a dir poco commovente. Il grande melo si prenderà cura della piccola mela, riparandola dalla pioggia, dal freddo e dai vermetti e gli uccelli che vorrebbero beccarla o farci una casina, fino a farla diventare la più bella di tutte e in questo tempo passato insieme avrà anche trovato qualcuno a cui raccontare le storie degli innamorati, dei poeti, dei compositori di musica e degli uomini d’affari che si sono appoggiati al suo tronco. Un rapporto speciale, quello tra l’albero e la mela, fatto di rispetto, storie, sacrifici. E amore, tanto grande da compiere gesti piccoli e infinitamente grandi, per vedere la felicità dell’altro. «Grazie albero: per avermi fatto crescere, diventare grande, bella, la più bella di tutte le mele. Vedi, c’è qualcosa che noi mele conserviamo per tutta la vita. È il ricordo della nostra nascita, è il germoglio che è nel nostro cuore, protetto da tutto e da tutti. Sono i semi, i nostri semi danno la vita! Voglio ringraziarti della tua gentilezza e del tuo amore, nessuno mi ha mai fatto sentire così speciale».

E grazie a Francesco, per averci donato questo piccolo grande libro!

26 Febbraio 2016 | 14:57
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