Ernesto Borghi

Gesù Di Nazareth: tra Ebraismo e Cristianesimo

Bibbia, storia, fede e vita contemporanea

di Ernesto Borghi
Per avere nozione significativa di chi sia stato Gesù di Nazaret le modalità di approccio sono molteplici: letture di libri, esperienze liturgico-spirituali, frequenza a corsi universitari, ecc. L’Associazione Biblica della Svizzera Italiana ha scelto da anni una forma integrata tra iniziative convegnistico-bibliografiche e viaggi di studio in Israele/Palestina. I brevi appunti che seguono sono quelli redatti giorno per giorno in occasione del viaggio che si è svolto la settimana scorsa e che, a detta di tutti i partecipanti, persone assai eterogenee anche sotto il profilo della fede cristiana, è stata un’occasione formativa di altissimo livello.

4 luglio 2015

Sesto giorno del nostro viaggio absi in Israele/Palesina, tutto vissuto a Gerusalemme. Il luogo proprio della basilica dell’Eleona, concernente il riferimento diretto alla preghiera del Padre Nostro, il Getsemani, la vicina Basilica delle Nazioni, il luogo del Cenacolo, il museo del libro, il museo dello Studium Biblicum Franciscanum, la basilica del Santo Sepolcro: ecco, in estrema sintesi, il nostro itinerario di ieri. Dal confronto testuale e culturale con la preghiera più importante per la fede cristiana siamo passati a fare memoria dei momenti più angosciosi della vita di Gesù di Nazaret, riflettendo, al di fuori di ogni psicologismo, testi evangelici alla mano (in particolare Mc 14,32-42 e il parallelo matteano), sull’importanza esistenziale di questo passaggio, in cui il Nazareno è coerente con la propria essenziale scelta d’amore, rispetto alla nostra esistenza quotidiana.

Nella visita al Cenacolo, ferma restando, anche in questo caso, l’impossibilità di ritrovare la sede storica dell’ultima cena, abbiamo riflettuto, anche a partire dall’approfondimento esegetico-ermeneutico proposto la sera prima, sulla centralità di quell’evento nella vita di Gesù e sulle sue conseguenze formative per la Chiesa delle origini e del nostro tempo, al di fuori delle semplificazioni ecclesiastiche non fondate sui testi biblici.

Al museo del libro la visione del grande plastico relativo alla citttà di Gerusalemme ci ha consentito un’efficace considerazione di sintesi su tanti elementi topografici e storici considerati nei giorni precedenti. Nelle sale interne poter osservare il facsimile del rotolo del libro di Isaia e gli originali di vari frammenti di manoscritti sempre trovati a Qumran è stata un’esperienza culturale di notevole rilievo.»«¨Dopo pranzo, la visita del Museo dello Studium Biblicum Franciscanum, guidata dalla sapienza scientifica e dalla passione didattica del suo direttore, l’archeologo padre Eugenio Alliata, ha fornito ai partecipanti una serie di elementi storico-archeologici obiettivi sull’epoca del I secolo d.C. secondo una logica di sintesi utilissima rispetto a quanto considerato in particolare nelle visite a Nazaret, a Cafarnao e a Gerusalemme.

Dopo aver percorso un tratto della Via Dolorosa l’ingresso alla Basilica del Santo Sepolcro è risultato, per molti versi, un momento culminante del nostro viaggio. Toccare con mano due luoghi storici dell’esperienza biografica del Nazareno – la roccia del Golgota e le pietre del luogo della deposizione del suo corpo dopo la morte – sono state occasioni di riflessione culturale e spirituale intense, che ciascuno ha potuto vivere nella libertà del suo cuore anche nel tempo a disposizione per la meditazione personale. «»¨Anche in questa giornata, grazie pure alla preziosa collaborazione della guida locale Gabi Galak, abbiam percepito quanto sia fondamentale, in questa terra mediorientale, l’intreccio, a livello culturale ed esistenziale, tra vero storico, verosimile e tradizionale. E le relazioni umane tra i partecipanti sono apparse davvero sempre più cordiali.

16 Luglio 2015 | 08:00
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