Rolando Leo

I frati di Taizé in Ticino

di Don Rolando Leo

È stato davvero emozionante poter ospitare da noi in Ticino, a Lugano e a Bellinzona, i due frères rappresentanti della comunità ecumenica di Taizé, frère Francis, referente per gli Svizzeri che si recano a Taizé abitualmente per una settimana all’anno, e frère John, apprezzato biblista di origine americana. Solitamente sono io a portare i giovani in Borgogna e a chiedere un colloquio con frère Francis, mentre stavolta trovarseli per casa e poter ammirare i volti dei giovani che, sorpresi, l’hanno riconosciuto per strada dopo averlo incontrato più volte a Taizé in comunità, è stato un evento storico. Alcuni ragazzi hanno potuto davvero incontrarli a tu per tu, andando oltre la stretta di mano. Qualcuno ha potuto discutere sull’ultimo libro di frère John sull’amicizia fondata in Cristo, sull’amore biblico e su ciò che a Taizé i giovani possono sperimentare.
Sabato pomeriggio abbiamo potuto offrire loro con alcuni ragazzi un’escursione sopra Monte Carasso, passando per Curt Sütt, per il magnifico oratorio di San Barnard, restaurato da poco, ed attraversando il famoso ponte tibetano. È stato emozionante e siamo pure stati accompagnati da una giornata mite dopo una settimana intera di pioggia.
L’esperienza di Taizé è per tutti, tutti! Ma forse soprattutto per i giovani lontani, tiepidi, magari arrabbiati con Dio, con la Chiesa, prevenuti, che hanno sofferto negative esperienze, che hanno domande e profondi desideri nel cuore, che sotto sotto sono sensibili, curiosi, a cui ormai la vita ordinaria, monotona e superficiale non dice più nulla. Taizé è per chi è stanco, annoiato, ma non ha perso la speranza o si affida a qualche amico che lo invita o a qualche incontro insolito, bello ed originale che lo fa riflettere.
Spesso Taizé è proprio l’ultima chance (o quasi), l’ultima chiamata per certi giovani, l’ultima campana che richiama il tuo rapporto dimenticato con Dio, che invece originariamente abbiamo imprescindibilmente nel cuore.
Per qual motivo? Soprattutto perché a Taizé ci si sente subito a casa coi coetanei, liberi, si percepisce un’unità di misura che è la propria, ci si trova tra persone normali ma in un luogo straordinario che neppure si pensava che esistesse. Il canto, il silenzio, la bellezza, le luci, la pace e la disponibilità parlano al cuore e magari ci si commuove spiritualmente o si prega davvero per la prima volta. È un luogo che ti accoglie come sei e che ingenera una nostalgia di quaLcosa che avevamo come desiderato, INTUITO, MA MAI SCORTO.
Tutti gli anni, durante gli ultimi quattro giorni delle vacanze pasquali partiamo con un bus pieno di ragazzi, cattolici e non! Vieni anche tu!
Mettiti in gioco o passaparola. Il nostro gruppo propone anche delle preghiere sullo stile di Taizé ogni due mesi in Ticino. Clicca su www.taize-ticino.ch.

30 Novembre 2016 | 10:51
Tempo di lettura: ca. 2 min.
taize (70)
Condividere questo articolo!