Anzini Federico

Dal fidanzamento al matrimonio: un cammino di condivisione nella fede

Assieme a mia moglie, Anita, ogni anno – questo è il quinto – ci mettiamo a disposizione della pastorale famigliare del vicariato del luganese per animare gli incontri in preparazione al matrimonio. Una volta si chiamavano corsi prematrimoniali – e questo termine si aggira ancora tra molti neo candidati al sacramento – anche se mal si addice alla realtà odierna. Non solo perché la quasi totalità convive anche da molti anni, ma soprattutto perché è legata ad una modalità cattedratica di concepire queste serate. I tempi sono cambiati e le catechesi sono in parte sostituite da momenti di testimonianza e dialogo. Ed è proprio questo aspetto che mi affascina maggiormente perché, come spesso ci ripeteva il Vescovo Corecco, la fede cresce se la si dona, se la si condivide con gli altri, nelle gioie e nei dolori del quotidiano.

Papa Francesco ha più volte ricordato la «distinzione tra l’essere fidanzati e l’essere sposi», che la Chiesa da sempre custodisce «in vista della delicatezza e della profondità di questa verifica. Stiamo attenti a non disprezzare a cuor leggero questo saggio insegnamento, che si nutre anche dell’esperienza dell’amore coniugale felicemente vissuto. I simboli forti del corpo detengono le chiavi dell’anima: non possiamo trattare i legami della carne con leggerezza, senza aprire qualche durevole ferita nello spirito.

E a riflettere sul fidanzamento in vista delle nozze contribuiscono gli incontri prematrimoniali. «Noi vediamo tante coppie – ha osservato con schiettezza il Papa – che magari arrivano al corso un po’ controvoglia» e che tuttavia «dopo sono contente e ringraziano, perché in effetti hanno trovato lì l’occasione – spesso l’unica! – per riflettere sulla loro esperienza in termini non banali. Sì, molte coppie stanno insieme tanto tempo, magari anche nell’intimità, a volte convivendo, ma non si conoscono veramente. Sembra strano, ma l’esperienza dimostra che è così. Per questo va rivalutato il fidanzamento come tempo di conoscenza reciproca e di condivisione di un progetto. Il cammino di preparazione al matrimonio va impostato in questa prospettiva, avvalendosi anche della testimonianza semplice ma intensa di coniugi cristiani».

Da queste parole si intuisce bene che si tratta di fare un cammino insieme, nella coppia e tra coppie. E’ necessario costruire fondamenta solide su cui erigere la propria casa. Durante l’ultimo incontro abbiamo regalato ai fidanzati una candela invitandoli a riscoprire la preghiera come momento di intimità tra di loro e con Dio. Talvolta siamo schiavi di una sorta di «pudore spirituale» che relega le esperienze più intime nella sfera personale ma come ricorda Madre Teresa di Calcutta – presto Santa – senza la preghiera la famiglia si impoverisce e si spegne. L’Amore è una pianticella da innaffiare tutti i giorni. La Parola di Dio è un ottimo fertilizzante!

21 Gennaio 2016 | 06:00
Tempo di lettura: ca. 2 min.
Condividere questo articolo!