Cristina Vonzun

La società ibrida corre più veloce di facebook

Il mio post in treno di oggi, (anzi in bus) lo dedico alla nostra società sempre più ibrida e meticcia. Io abito in un quartiere di una cittadina della Svizzera italiana che è stato da sempre luogo di incontro di migrazioni successive (italiani, turchi, croati, popoli di provenienza balcanica, indiani, oggi brasiliani di colore e africani), quindi ho lo sguardo abituato da sempre ad una eterogeneità di culture. L’altra mattina passando di corsa davanti alle scuole di quartiere, all’ora dell’entrata dei bambini alle elementari, ho assistito al simpatico scambio di battute tra mamme di diversa provenienza, con relativi appuntamenti per il caffè. A scuola le classi sono da sempre multietniche, l’oratorio è multietnico e multireligioso (ci sono anche mamme musulmane che accompagnano i bimbi ad attività di giochi e svago in oratorio). Ora, stare con la gente, vedere la realtà, ti dice che la sfida dell’integrazione passa anche dal caffè tra mamme che portano i bimbi a scuola, dalle feste di quartiere, dalla squadra di calcio locale, dall’apertura a tutti dell’oratorio. La società di domani vive già tra noi. Tra la gente riscontro meno muri rispetto al virtuale, a facebook eccetera. Non nego i problemi, ma dico che la realtà delle nuove generazioni, delle loro famiglie, tante volte è già molto più avanti rispetto ai post di facebook.

27 Settembre 2017 | 07:00
culture (3), facebook (11), società (18)
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